Tac – Cone Beam 3D: che cos’è, a cosa serve e quando eseguirla

La Tac – Cone Beam 3D è una tipologia di tomografia assiale computerizzata. Conosciuta anche con il termine inglese Cone Beam Computed Tomography (CBCT), tale strumento radiologico sfrutta la tecnologia di imaging e, come lascia intendere il tecnicismo, l’apparecchio viene utilizzato in campo medico con lo scopo di realizzare immagini in 3D.

Approfondiamo più nel dettaglio che cos’è la Tac – Cone Beam 3D, a cosa serve, i principali vantaggi e quali sono i campi dove è prevista la sua applicazione.

Che cos’è la Tac – Cone Beam 3D e a cosa serve

Come accennato in precedenza, la Tac – Cone Beam è una particolare tecnologia di imaging utilizzata in campo medico per realizzare immagini in 3D. A differenza di tutti gli altri dispositivi Tac; questo strumento consente di sfruttare le potenzialità dei raggi X per ottenere immagini di elevatissima qualità. Il grande vantaggio di questi strumenti risiede nella quantità di raggi richiesta per realizzare l’obiettivo per cui è stato progettato: la Tac – Cone Beam 3D è in grado di concretizzare immagini tridimensionali a partire da un numero molto contenuto di raggi X rispetto a tutti gli altri apparecchi Tac a disposizione sul mercato.

I vantaggi della Tac – Cone Beam e campi di applicazione

 

Le particolarità della Tac – Cone Beam 3D apportano notevoli vantaggi per i campi medici dove è prevista la sua applicazione. Negli studi odontoiatrici, ad esempio, l’utilizzo di tale tecnologia di imaging consente di realizzare stampe 3D di entrambe le arcate dentarie sfruttando un numero sensibilmente più basso fino a 30 volte in meno – di radiazioni ionizzanti. Tale caratteristica è sinonimo di maggiore trasparenza nella diagnosi medica, con conseguente ottimizzazione del trattamento del paziente. I suoi campi di applicazione sono diversi e spaziano dagli studi dentistici all’ortodonzia. Le potenzialità di tali apparecchi favoriscono un’individuazione più accurata e precisa non solo della struttura dentaria e ossea, ma anche dell’andamento delle strutture nervose di rilievo e altre compromissione anatomiche: è un ottimo strumento alla guida degli interventi di implantologia e anche nel settore dell’analisi oncologica.